Cosa vedere in Basilicata | Un tour delle bellezze della Basilicata da Borgo

In Evidenza, Luoghi da non perdere, Nei Dintorni, Ospitalità Lucana

Cosa vedere in Basilicata

Cosa vedere in Basilicata

La Basilicata è una regione con una storia antica profondamente radicata, una terra autentica bagnata da due mari, che vede nel suo entroterra l’alternarsi di paesaggi diversi: dai sassi di Matera alle dolomiti lucane, dalle spiagge paradisiache del metapontino ai calanchi, fino ad arrivare a quelle zone montane che offrono una meravigliosa varietà di attrazioni naturalistiche.
Paesaggi diversi per vacanze diverse: nel chiederci cosa vedere in Basilicata, ecco un tour delle migliori 10 località turistiche nei dintorni di Borgo San Gaetano.

Bernalda

Un centro storico dagli scorci caratteristici e bellissimi, su un altopiano che offre una vista mozzafiato. Da qui il soggiorno a Borgo San Gaetano è tappa obbligatoria per godersi al meglio i dintorni del metapontino.

Pomarico

Tra i più belli insediamenti storici della Lucania, Pomarico offre una varietà archeologica di grande bellezza.

Pisticci

Tetti rossi e la storia dell’Amaro Lucano tra le vallate dei Calanchi: Pisticci offre panorami da non perdere.

Metaponto

Macchia mediterranea, spiagge dorate e archeologia: Metaponto è un’oasi tutta da vivere, con la natura ed i suoi parchi, e la sua antichissima storia immersa tra scorci naturalistici.

Tricarico

Uno tra i centri storici medievali più rilevanti della Basilicata, immancabile in un tour storico che si rispetti, alla scoperta della cultura arabo-normanna che emerge tra i giardini terrazzati ed i vicoli della Rabata.

Craco

Una città fantasma, ancora meta di quel turismo cinematografico che dà alla Basilicata un’atmosfera ancor più magica!

Matera

Non ha bisogno di presentazioni: la città dei sassi ma non solo. Capitale Europea della Cultura, è un riferimento per tutta la realtà storica, culturale e culinaria lucana.

Ginosa marina

Un mare Bandiera Blu immerso tra parchi e riserve naturali da scoprire e adatto a tutte le età. Pur essendo provincia di Taranto, quindi di fatto pugliese, Ginosa Marina è così vicina al confine lucano che possiamo dire essere un pò parte di entrambe le regioni.

Marina di Pisticci

Fascino esclusivo, relax e aperitivi in riva al mare. La marina di Pisticci è il luogo perfetto per godersi il litorale lucano.

San Costantino Albanese

Un incontro di etnie e culture per dare origine ad uno dei borghi più belli della regione.

In Evidenza, Nei Dintorni, Spiagge

La Marina di Scanzano Ionico e Terzo Cavone

The Marina of Scanzano Ionico and the beach of Terzo Cavone

La natura costiera di Scanzano Jonico

La Riserva Naturale della zona costiera di Scanzano Jonico si apre su una spiaggia libera alla quale si accede dopo una meravigliosa passeggiata in pineta, o dal Lido La Kicca.
Anche in questo piacevolissimo lido, l’arenile è particolarmente lungo, caratterizzato dalla presenza di ombrelloni e gazebi ben distanziati.

La suggestione del tramonto, la piacevole musica di sottofondo, e l’ottima cucina del ristorante possono offrire momenti da ricordare.

Un paesaggio incontaminato

La Riserva Naturale arriva fino a Policoro: qui c’è l’Oasi del WWF, con una splendida pineta che corre lungo le dune costellate da gigli selvatici e gioielli di macchia mediterranea. Su tutta la costa tornano ciclicamente le tartarughe Caretta caretta, che tra giugno e agosto scelgono le spiagge fini dello Ionio per la deposizione delle uova.

Nel territorio di Scanzano Ionico, poi, grazie alla foce del fiume Cavone, cresce un forte interesse dal punto di vista botanico e ornitologico, grazie alla presenza ricca e variegata di avifauna.

Giunchi e tamerici, completano il quadro paesaggistico caratteristico della foce del Cavone, habitat ideale per molte altre specie faunistiche.

Terzo Cavone: la spiaggia gay tra le più ricercate d’Italia

La spiaggia di Terzo Cavone, è una vera e propria istituzione naturista e gay friendly per tutta la Basilicata. Il lido è molto frequentato e in estate, vengono spesso organizzate feste a sorpresa per far nascere nuove amicizie.

Avventure, In Evidenza, Nei Dintorni

Bernalda

Bernalda, un luogo magico intriso della storia del Borgo

NEL CUORE DELLA COSTA IONICA

A pochi passi dalle dorate spiagge Bandiera Blu di Metaponto, sorge Bernalda con il suo caratteristico centro storico, con i suoi scorci e le sue meravigliose attrazioni.

STORIA E COSA VEDERE

Bernalda sorge molto dopo le sue vicine Metaponto e Policoro, solo intorno al 1497, sulle rovine dell’antica città di Camarda, un agglomerato di case verso cui si spostò la popolazione di Metaponto, intorno alla fine del III sec. a.C. in seguito alla distruzione subita dai romani. Bernalda viene fondata dal barone Bernardino de Bernaudo, segretario del re Alfonso II d’Aragona, che decide di spostare il villaggio di Camarda nella zona del castello. Dopo l’Unità d’Italia e alla fine del brigantaggio, Bernalda subisce una fase di spopolamento, ma col tempo si ripopolerà fino ad arrivare ai giorni nostri in cui è diventata una meta storica importante da visitare in Basilicata.

Dal Castello Aragonese, peraltro sede della Pinacoteca, alla Chiesa Madre di San Bernardino da Siena e a Piazza San Bernardino, fino a Piazza Plebiscito: tutto di Bernalda ci parla di storia.
La Chiesa Madre di San Bernardino da Siena edificata sull’omonima piazza nel 1530 dal barone Bernardino de Bernaudo, è caratterizzata da mattoni di terracotta e cupole bizantine, all'interno i vari elementi pittorici e decorativi raccontano i quattro secoli di storia di questa chiesa.
Meritano una visita anche la Chiesa del Carmine, che ospita un grande crocifisso ligneo del XVII secolo e la Chiesa del Convento di Sant’Antonio da Padova, che riporta al suo interno il crocifisso ottocentesco raffigurante un Gesù Cristo carico di pathos. Continuando la passeggiata su Corso Umberto I, si arriva a Piazza Plebiscito, una villa giardino le cui guide prospettiche sono valorizzate da palazzi signorili ottocenteschi, dimore storiche della borghesia locale. Ben noto è diventato Palazzo Margherita, acquistato di recente del regista italo americano Francis Ford Coppola, che ha trasformato la struttura in un Resort 5 Stelle.

COSA MANGIARE

Se si arriva a Bernalda non si può non notare il profumo agrumato dei frutteti che ne caratterizzano il territorio.
Frutta e ortaggi freschi colorano e caratterizzano questo piccolo gioiello lucano. Altre tipicità sono i lambascioni sottolio o gli "gnumm’ruìdd", involtini di interiora di fegato o polmone: non possono mancare sulla tavola di chi ama i sapori forti, accompagnati da un immancabile bicchiere di vino.

FLORA E FAUNA

Se si arriva nella costa metapontina, non può mancare un itinerario a contatto con la natura nella Riserva di Metaponto, un’area naturale protetta istituita nel 1972. Noto anche come Bosco di Metaponto, la riserva occupa 240 ettari lungo la costa ionica lucana, tra le foci dei fiumi Bradano e Basento, incluse nella Rete Natura 2000 come Siti di Importanza Comunitaria (SIC), nel comune di Bernalda.
Tra cipressi, eucalipti e pini domestici, è possibile ammirare la migrazione di cicogne e fenicotteri o i bellissimi aironi cenerini stanziali. Giunti al mare, quando si è fortunati si può avvistare la specie protetta di tartarughe marine “Caretta Caretta”.

Per rispettare queste specie e la natura incontaminata di questi luoghi, l’ingresso nella riserva naturale è consentito solo a piedi o in bici. E’ possibile prenotare delle visite guidate con i volontari del centro ambientale CEA.

DISTANZA DAL MARE

La costa più vicina è senz’altro la Costa Ionica e lo splendido mare Bandiera Blu 2020 di Metaponto, raggiungibile in 8 minuti di auto da Borgo San Gaetano, e le spiagge di Marina di Pisticci, Scanzano, Policoro, fino alla non distante Nova Siri(30 minuti in auto).

Avventure, In Evidenza, Nei Dintorni

San Costantino Albanese

Basilicata Arbereshe: San Costantino Albanese

PERCORSI IN AUTO E MOTO

La storia delle comunità italo-albanesi trova la sua più intima identità nelle culture mediterranee. Parliamo di comunità che, nonostante un forte stanziamento nell'entroterra, hanno sempre avuto uno stretto legame con il mare. Oggi, in Italia, registriamo almeno 50 paesi che registrano usi, costumi, lingua, tradizione e storia Arbereshe.

Il bagaglio culturale, ossessivamente conservato e tramandato di generazione in generazione, rappresenta la più autentica chiave di lettura di un processo che attraversa i secoli.
Benché per sua stessa natura la Basilicata risulti figlia di processi etnici, sociali, culturali, politici e storici, le comunità italo-albanesi sono giunte in queste terre con la propria identità giammai da conquistatori o dominatori ma da operosi “ospiti”, integrandosi e influenzando la storia di questa terra.

La presenza albanese in Italia risale al periodo compreso tra il XIII ed il XV sec. I traffici commerciali tra Oriente e Occidente favorivano, infatti, scambi culturali e insediamenti di popolazioni. Ma gli insediamenti albanesi nelle regioni meridionali sono stati causati da migrazioni di soldati, non da profughi o da esuli. Nel XV secolo, infatti, Alfonso d’Aragona, re di Napoli, per contrastare le rivolte dei baroni locali, sollecitate dagli Angioini, fece venire dall’Albania gruppi di mercenari. Da questo momento in poi le migrazioni furono sempre più frequenti. L’ultimo gruppo di albanesi fu guidato da Giorgio Castriota Scanderbeg, l’eroe nazionale albanese che aveva arrestato l’avanzata dei Turchi di Maometto II. Perché Scandeberg giunse in Italia? Perché doveva appoggiare militarmente Ferrante, re di Napoli, succeduto ad Alfonso d’Aragona. In cambio, i soldati ottennero terre e proprietà: in virtù di ciò il primo nucleo di albanesi si stabilì definitivamente in Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia.

Il percorso sulle tracce della cultura "arbereshe", incastonato all'interno della giornata, si snoderà attraverso alcuni momenti che renderanno San Costantino Albanese un proscenio ideale: un luogo magico, ricco di spunti e suggestioni, di magnifici panorami e luoghi dalla bellezza arcaica e incontaminata.

ETNOMUSEO DELLA CULTURA ARBERESHE

ll museo, ospitato in una palazzina di proprietà comunale situata nel centro storico del paese, è stato preceduto da varie mostre temporanee, tra le quali si segnalano quelle curate dal Gruppo Giovanile “Vatra Jonë”. La collezione, composta da oggetti provenienti dal territorio di San Costantino Albanese e donati dalla popolazione locale, annovera attrezzi del lavoro pastorale e strumenti per la lavorazione del latte, oggetti appartenenti al ciclo della filatura e della tessitura, utensileria domestica e costumi tradizionali arbëreshe. Il museo dispone di un laboratorio per la costruzione di strumenti musicali, specialmente della surdulina, realizzato in occasione di un progetto all’interno del LEADER II, e di fotografie della prima metà del ‘900 relative alla popolazione locale e alle comunità emigranti. La raccolta è costituita da circa 150 pezzi, tutti catalogati.

CHIESE GRECO ORTODOSSE

Da visitare è la Chiesa Madre dedicata ai Santi Costantino ed Elena. Risale al 1600 e venne costruita secondo il rito latino. Successivamente subì trasformazioni secondo il rito bizantino. Il Santuario della Madonna della Stella, risalente al XVII sec., è edificato su una struttura bizantina risalente al X-XI sec. In onore della Madonna della Stella si organizza la suggestiva festa durante la quale si accendono pupazzi denominati nusazit.

PARCO AVVENTURA

Il Parco Avventura consiste in una serie di attività fisiche all’aperto dove ci si diverte in totale sicurezza, passando da un albero all’altro grazie a piattaforme sospese, cavi d’acciaio, ponti tibetani, tirolesi (carrucole), corde e scale, mettendo alla prova l’equilibrio e la concentrazione insieme a un po’ di esercizio fisico.
Tutti i percorsi sono effettuati indossando un equipaggiamento di sicurezza, composto da imbragatura, corde con moschettoni e dissipatore, carrucola e caschetto. Esso vanta 7 percorsi di varia difficoltà di cui 3 dedicati ai bambini. I percorsi per i ragazzi e gli adulti sono 4, il verde con altezza massima di 4,5 metri da terra, il blu, con pedane ad altezza massima di 5 metri da terra, il rosso, con altezza variabile e con difficoltà medio-alta e il viola formato da sole carrucole tirolesi, lunghe e panoramiche. Inoltre, a servizio del parco, sono stati realizzati due box in legno, uno da utilizzare come reception e un altro dove sono alloggiati i servizi, un’area pic-nic, la segnaletica didascalica e un’area parcheggio. Con i suoi circa 50 atelier (attività), è uno dei più grandi dell’Italia meridionale.

IL VOLO DELL'AQUILA

È una bellissima esperienza che consente di effettuare un volo attraverso l’impianto dedicato costituito da una stazione a valle ed una a monte. Gli ospiti si posizionano a valle, sul veicolo Aquila a quattro posti, corredato di maniglioni e poggiapiedi, dopo essere stati opportunamente imbracati. Il cavo traente trasporta l’Aquila in prossimità della stazione a monte da dove comincia poi, la caduta verso valle, il vero e proprio volo.

DOVE MANGIARE A SAN COSTANTINO

Agriturismo Acacia:
Si trova in Contrada Martorino nel comune di San Costantino Albanese (Pz), a 900 mt s.l.m. nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Pratica agricoltura biologica con ordinamento frutticolo-zootecnico e dispone di 40 Ha di terreni (frutteti, bosco, prati e pascoli). Dispone, altresì, di 18 posti letto in camere singole e doppie con bagno in proprio e in camera, nonchè di ampia zona ristorazioneove vengono offerti anche ai vegetariani piatti tipici locali con prodotti derivanti da agricoltura biologica. Aperto nel 1990, l'agriturismo Acacia è, oggi, una struttura di riferimento nella Val Sarmento.

COME ARRIVARE

Da Borgo San Gaetano, prendere la strada statale 407 Basentana in direzione Metaponto.
Proseguire in direzione Reggio Calabria su strada statale 106 fino allo svincolo strada statale 653 Sinnica, poco dopo Policoro.
Prendere l’uscita Val Sarmento e proseguire in direzione Noepoli.
Infine seguire le indicazioni per San Costantino Albanese.

In Evidenza, Luoghi da non perdere, Nei Dintorni

Tricarico

Tricarico, il borgo di levante

PERCORSI IN AUTO E MOTO

A qualche chilometro dal nostro Borgo-Albergo è possibile immergersi in antichi sapori orientaleggianti, reminiscenze normanne e forme medievali che si intrecciano dando vita a Tricarico. Una comunità che può vantare luoghi di culto, palazzi signorili, archeologia: numerose testimoniante storico-artistiche che rendono Tricarico una meta da vivere senza fretta, assaporando ogni angolo e dettaglio. Paesaggi incontaminati da godersi in moto o in auto.

LA STORIA

La storia di Tricarico, profondamente segnata dalla dominazione araba, sembra avere inizio intorno all’849, anno in cui risale la prima testimonianza documentata sulla città.
Tra il IX e il X secolo gli arabi si insediano stabilmente nel territorio, imprimendo le loro tracce nel tessuto urbano, come si può notare visitando i rioni Ràbata e Saracena. Seguiranno i bizantini anch’essi molto influenti nella cultura e nelle tradizioni tricaricesi, al punto che le celebrazioni religiose si sono svolte secondo il rito greco fino alla prima metà del ‘200.
Nel 1048 è la volta dei normanni, mentre nel 1080 è Roberto il Guiscardo ad entrare in possesso del feudo. Tricarico apparterrà poi alla famiglia Sanseverino fino al 1605, per divenire, in seguito, feudo di Francesco Pignatelli, duca di Bisaccia e, successivamente, del genovese Alessandro Ferrero. La città apparterrà quindi alla famiglia Revertèra fino alla soppressione della feudalità.

COSA VEDERE

Notevole è la Torre Normanna che faceva parte di un complesso più grande che era il Castello, fino a quando non venne trasformato in convento. Datata IX-X secolo fu riedificata in epoca normanno-sveva. La Torre presenta una bellissima forma cilindrica, disposta su quattro piani e coronata da caditoie.

Il Palazzo Ducale il cui ingresso principale del palazzo è situato su corso Vittorio Veneto ed è facilmente riconoscibile dal doppio portale in pietra con raffigurati gli stemmi Revertera e Pignatelli.
Il palazzo è un ottimo esempio della tipologia delle residenze del centro urbano: conserva un impianto cinquecentesco e sale con soffitti lignei e dipinti del '700. Dall'atrio dell'edificio si può avere una panoramica e splendida vista su tutta la valle.

Il Convento di S. Chiara che sorse con la trasformazione del Castello, nel 1333, in luogo di clausura per fanciulle di alto lignaggio. Si entra all'interno della chiesa attraversando la cappella del Crocifisso, interamente affrescata da Pietro Antonio Ferro. La chiesa presenta un'unica grande aula, restaurata nel 1852: nel soffitto a cassettoni è incastonata una tela del XVI secolo raffigurante l'Assunta. Sugli altari trovano posto una tela con Porziuncola e una con l'Immacolata sempre del Ferro.

La bella Piazza Garibaldi costituisce il cuore della cittadina e si raggiunge percorrendo via Monte che scende fino alla piazza dal convento di S. Chiara. Sulla piazza si innalza il grandioso campanile a vela a due campane della chiesa di S. Francesco, di fondazione duecentesca e costituita da un' unica navata, rifinita da un portale ad arco ogivale in stile romanico pugliesi.

La Chiesa Madre, di impianto romanico, venne restaurata numerose volte sia in facciata sia nell'interno, dove troviamo una Deposizione di Pietro Antonio Ferro, un trittico dipinto su tavola della Madonna col Bambino tra i Ss. Francesco e Antonio, un Trasporto al Sepolcro sempre del Ferro, pannelli di polittico raffiguranti Ss. Francesco e Antonio e l'Annunciazione di Antonio Stabile, un dipinto murale di una Crocifissione e numerose tele attribuite al Ferro.

Il Convento di S. Maria del Carmine venne costruito nel 1605 all'esterno del centro storico. Il chiostro presente è reso suggestivo dai dipinti di Carlo e G.B. Ferro con scene bibliche, nelle lunette con storie dell'ordine carmelitano e nei tondi con i santi carmelitani. La chiesa è composta da un'unica navata e dipinta da Pietro Antonio Ferro con scene della vita della Madonna, scene dal Nuovo Testamento, scene della vita di Cristo, l'Eterno Padre, i Ss. Francesco d'Assisi e Francesco da Paola, i profeti Elia ed Eliseo, una Madonna Assunta, una Madonna del Carmine, posta sull'altare maggiore, e una Crocifissione e santi del 1616.

Da non perdere il Convento di S. Antonio di Padova che originariamente era un bellissimo convento costruito dai Sanseverino nel 1491.La chiesa è costituita da una pianta a due grandi navate dove troviamo dipinti murali raffiguranti una Madonna di Loreto, S. Rocco e S. Sebastiano. Anche il chiostro del convento ospita numerosi dipinti, di notevole bellezza, posti sulle pareti e sulle voltine, realizzati da Ilario da Montalbano e da Giuseppe Sciarra, raffiguranti episodi della vita di S. Antonio di Padova e le storie di S. Francesco e di santi francescani e scene bibliche.

I rioni Saracena e Rabatana: il primo rione digrada verso la sottostante valle sino alla torre Saracena; a sud-est si distende, invece, il secondo rione, il rione Rabatana. Sull'omonima via sono disposte piccole residenze, sotto cui sono situati ambienti si servizio scavati nella roccia. L'uscita dal rione è segnata dalla medievale porta Rabatana. L'Arco di Re Ladislao risalente al XVI secolo, è costruito interamente in pietra e offre il passaggio alla parte più antica della cittadina e al rione Saracena. La struttura è decorata da putti, grifi, mostri alati e dalla trecentesca scultura della Madonna con Bambino.

Bosco Fonti ovvero un meraviglioso e profumatissimo bosco di querce, castagni e cerri, nelle vicinanze di Tricarico. Nel bosco è situato il santuario della Madonna di Fonti, meta ambita di numerosissimi pellegrini curiosi di partecipare alla festa sacra, che si tiene durante la prima settimana di maggio e nella quale si effettuano giri rituali intorno al luogo di culto.

DOVE MANGIARE

Il ristoro della Civita, in Contrada Tre Cancelli.

PERSONALITÀ LEGATE A TRICARICO

Rocco Scotellaro, uno dei maggiori poeti e intellettuali lucani impegnato nel vivo delle problematiche del secondo dopoguerra. Animato da una forte carica morale e ideale, profusa nella sua produzione letteraria e nell’impegno politico, ha assunto il valore emblematico delle lotte per il riscatto del popolo meridionale. Istituito dal Comune di Tricarico e dalla Regione Basilicata nel 2003 in occasione del Cinquantenario della morte di Rocco Scotellaro, è un centro di documentazione che raccoglie e custodice ogni forma di documentazione connessa a Rocco Scotellaro e al contesto storico locale. Al suo interno è presente una biblioteca specialistica con opere connesse allo scrittore e un'esposizione fotografica sulla vita e i paesaggi della Lucania.

COME ARRIVARE

Da Borgo San Gaetano prendere la strada statale 407 Basentana in direzione Potenza e proseguire per circa 55 km fino all’uscita Tricarico.

In Evidenza, Nei Dintorni, Spiagge

Il mare di Metaponto

Metaponto, tra il mare cristallino
e lo splendore della Magna Grecia

La costa Jonica della Basilicata, lunga circa 35 chilometri, è senza dubbio famosa per le grandi spiagge di sabbia fine e dorata che si affacciano sul mare.

In particolare, la spiaggia di Metaponto, lambita dal mare cristallino e attrezzata con diversi stabilimenti balneari, presenta fondali bassi e dolcemente digradanti, caratteristiche che la rendono particolarmente adatta alle famiglie con bambini.
A completare l'offerta balneare, il divertente Parco Acquatico per tutte le età.

Ancora oggi prospera qui il “Pancratium Maritimum” o “giglio della sabbia” che conferisce alla spiaggia un aspetto dolce e selvaggio allo stesso tempo, mentre poco lontano le pinete e l'eucalipto profumano l'aria fondendosi con l'odore del mare.

Dopo una mattinata sulla soffice sabbia di Metaponto, la giornata si chiude nel migliore dei modi trascorrendo il pomeriggio nel Parco Archeologico per ammirare lo splendore della Magna Grecia.

Secondo la Foundation for Environmental Education (FEE) le spiagge di cinque località lucane sono ancora una volta Bandiera Blu 2020, che ne riconosce le qualità naturalistiche e ambientali e ne valuta positivamente i servizi.
Tra queste, per la provincia di Matera, figura Bernalda (Lido di Metaponto).

Cosa fare nella Marina di Metaponto:

Per gli amanti degli sport acquatici, Metaponto è un luogo ideale: tra escursioni in barca a vela, sci nautico e kitesurf, il divertimento non può mancare!

A pochi chilometri dalle spiagge di Metaponto si trova l’Acquazzurra Park, un piacevole diversivo per grandi e piccoli, insieme alla possibilità di dedicarsi all’orienteering, escursioni in bici, a cavallo o a piedi.

Per gli amanti della natura, compare un’area protetta che circonda tutta la zona del lido di Metaponto, Riserva Naturale.

Da ovest a est, tra i lidi, la spiaggia libera e le pinete, la costa sabbiosa prosegue fino alla foce del fiume Bradano, oltre il quale si trova la Riserva Statale Marinella Stornara.

È un luogo ideale per specie migratorie protette che hanno trovato in questa zona il loro habitat ideale: tra questi spiccano l’airone cinerino, il piro piro, la pittima reale e la gallinella d’acqua.

La flora è costituita da pini d’Aleppo, pini marittimi, cipressi ed eucalipti, mentre la tipica vegetazione mediterranea caratterizza il sottobosco.

In Evidenza, Nei Dintorni, Tradizioni popolari

Riti e miti

Riti e miti

TRADIZIONI POPOLARI

Attraverso alcuni dei riti e miti più suggestivi della Basilicata, Borgo San Gaetano vi porta alla scoperta della vera anima lucana. Gli eventi si susseguono secondo le ritualità dettate dal calendario, rivelando aspetti e particolarità che solo in questa terra di incanti e memorie si possono trovare. Siete invitati ad essere protagonisti di celebrazioni e feste ancestrali, alla scoperta di storie tramandate di generazione in generazione.

La notte dei Cucibocca di Montescaglioso (5 gennaio)

I misteriosi protagonisti del rito circolano tra i vicoli del centro indossando un mantello scuro, un cappellaccio e una barba finta in canapa. In mano portano un grosso ago con cui minacciano di cucire la bocca ai bambini che si avvicinano incuriositi. Il misterioso rito si ripete ogni anno al termine delle festività natalizie ed è una sorta di iniziazione dei bambini a vincere la paura.

Il Maggio di Accettura (dal 23 aprile al 18 giugno)

Dopo una lunga preparazione, il cerro più alto, più grosso e dritto del bosco di Montepiano viene reciso. Passati 8 giorni, è pronto per iniziare il suo cammino verso il cuore di Accettura dove verrà innalzato e successivamente scalato ad opera dei “maggiaioli”, per poi essere abbattuto.

La parata dei Turchi a Potenza (29/30 maggio)

I figuranti del corteo storico, in costume d'epoca, riportano in vita da tempo immemore il leggendario evento risalente al 1111, quando un miracolo di San Gerardo permise ai potentini di respingere l'attacco dei Turchi.

La Festa della Madonna della Bruna a Matera (2 luglio)

La festa in onore della protettrice della città di Matera si svolge in maniera suggestiva: durante la processione, l'anima popolare si esalta in un tripudio di massa e il carro che accompagna la statua della Madonna, frutto del lavoro artigianale durato mesi, viene assaltato e distrutto.

“Sogno di una notte... A quel paese” - Colobraro (agosto)

Colobraro è chiamato, in modo scaramantico più che dispregiativo, "Quel paese". Ciò a causa della presunta innominabilità della parola "Colobraro" per la credenza superstiziosa che la semplice evocazione del nome porti sfortuna. Sulla base di queste credenze è nato l'evento “Sogno di una notte... A quel paese”, un percorso teatralizzato tra le vie e le caratteristiche piazzette del centro che domina la valle del Sinni, in cui l’antropologia sposa il teatro, la magia e l’enogastronomia, legandosi alle suggestioni di un paesaggio unico.

Il Presepe vivente nei Sassi di Matera (tra Natale e l'Epifania)

Nello splendido scenario dei Sassi, il presepe vivente di Matera permette di diventare parte integrante del percoso. Ogni visitatore, infatti, ha la possibilità di divenire “visit-Attore” cioè di indossare i panni di un figurante.

La Festa patronale di San Bernardino (dal 7 al 27 agosto)

Una delle Feste più emozionanti della Basilicata è la festa patronale di Bernalda. Uniti dalla devozione per il Santo Patrono, i devoti danno inizio ai festeggiamenti, tra osservanza religiosa, rievocazione storica e spettacolo.
Per informazioni dettagliate sul programma: www.festadisanbernardino.it

Il mondo di Federico II a Lagopesole (tutto l'anno)

Il castello di Lagopesole, luogo federiciano per eccellenza, accoglie i visitatori per condurli nel mondo di Federico II, il museo narrante che, attraverso moderne tecnologie e linguaggi innovativi abbinati alla ricerca storica, vuole far rivivere il mito dello Stupor Mundi.

In Evidenza, Luoghi da non perdere, Nei Dintorni

Matera

Matera
Capitale Europea della Cultura 2019

La città dei sassi

Esiste un luogo in cui è possibile passeggiare attraverso un complesso ed affascinante ecosistema urbano di abitazioni scavate nella pietra.

La suggestiva Matera, meglio conosciuta come "Città dei Sassi" è famosa in tutto il mondo per le strutture arcaiche che costituiscono uno dei nuclei abitativi più antichi esistenti.
Tra i due anfiteatri naturali, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, nasce il primo sito dell’Italia Meridionale ad essere inserito nella lista del Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

La città di Matera

Matera è una città dalla storia affascinante e complessa: città di confine, di contrasti, di competizione e fusione tra paesaggi, civiltà, culture diverse. Dalla civiltà rupestre a quelle di matrice bizantina ed orientale, dall’avvento dei Normanni, dal romanico, al rinascimento, al barocco, fino agli ultimi otto secoli di costruzione e rifinitura che hanno determinato architetture urbane di particolare qualità ed originalità.

È al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale. Film e produzioni cinematografiche l’hanno vista protagonista portandone le bellezze in giro per il mondo.
Numerosi eventi e mostre periodiche, oltre ai percorsi che rievocano la vita dell'epoca all'interno dei Sassi, rappresentano attrazioni costanti in uno scenario suggestivo che ha conferito alla città il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019.

Riqualificazione e recupero sostenibile sono al centro delle attenzioni per chi lavora a mantenere intatta Matera, così come la riconquista di un’identità lucana quasi perduta negli anni.

Il Centro Storico

Matera, tuttavia, non è solo Sassi. La città racchiude infatti differenti zone relative a diverse epoche: quella più antica è nel quartiere Civita che, per le sue caratteristiche morfologiche, può considerarsi una fortezza naturale.

Il Duomo romanico, edificato tra il 1268 e il 1270 sull’acropoli, presenta un interno ricco di opere d'arte.
La parte medievale-rinascimentale si trova invece lungo “il Piano”, ai bordi dei Sassi.
Moltissime sono le chiese materane datate fra il XIII e il XIX secolo, con un nutrito gruppo in stile barocco di cui S. Giovanni, S. Domenico e il Duomo sono le più antiche.

Il centro storico di Matera è situato su un pianoro che delimita in alto i Sassi di Matera.
Gli ipogei di cui è costituito, si articolano in continuità formando una vera e propria città sommersa connessa con i Sassi.

Qui si trovano delle strutture rupestri eccezionali come la grande cisterna denominata Palombaro Lungo con pareti alte 15 metri e fino a poco tempo fa navigabile.

Il centro storico di Matera si sviluppa con vie che collegano diverse piazze lungo un asse chiamato asse settecentesco della città. Nel centro di Matera si susseguono una serie di importanti palazzi e chiese che hanno avuto un particolare rilievo nel corso della storia cittadina.

A piazza San Francesco d’Assisi si erge l’imponente omonima chiesa seicentesca, ed alla sua sinistra si trova Piazza del Sedile, sede del Conservatorio, per poi trovare la Cattedrale in stile romanico pugliese, che con il suo maestoso campanile domina tutta la città.

Intorno alla Cattedrale ci sono i palazzi delle famiglie con titoli nobiliari che li abitarono e che venivano eretti in modo da costituire presidi di difesa della chiesa madre.

Tra il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata e i bellissimi palazzi ducali, non mancano i belvedere con panorami sui sassi e le loro chiese rupestri.

I Sassi di Matera

I geologi la chiamano “calcarenite”, la gente comune la chiama tufo: è la roccia che circonda Matera e che i maestri artigiani di questa terra hanno imparato a lavorare in tempi antichissimi.

L’architettura irripetibile dei Sassi di Matera racconta la capacità dell’uomo di adattarsi perfettamente all’ambiente e al contesto naturale, utilizzando con maestria semplici caratteristiche:
- la temperatura costante degli ambienti scavati,
- la calcarenite del banco roccioso per la costruzione delle abitazioni fuori terra,
- l’utilizzo dei pendii per il controllo delle acque e dei fenomeni meteorici.

La struttura architettonica è costituita da due sistemi:

1. quello immediatamente visibile realizzato con le stratificazioni successive di abitazioni, corti, ballatoi, palazzi, chiese, strade orti e giardini

2. quello interno e invisibile a prima vista costituito da cisterne, neviere, grotte , cunicoli e sistemi di controllo delle acque, sistemi essenziali per la vita e la ricchezza della comunità.

I primi insediamenti umani nel territorio di Matera risalgono al paleolitico e si svilupparono utilizzando le grotte naturali che in gran numero definiscono il paesaggio rupestre di Matera. I complessi rupestri hanno costituito la prima forma del nucleo urbano con ambienti ancora oggi presenti inglobati dentro edifici e fabbricati costruiti fuori terra dal medioevo in poi.

I Sassi di Matera sorgono su uno dei versanti di un canyon scavato nel tempo dal torrente Gravina. Sull’altro versante si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano anche conosciuto come Parco della Murgia Materana, il cui paesaggio rappresenta il contesto originario dei luoghi, sviluppatosi nel tempo con gli insediamenti urbani soltanto sul versante dei Sassi.

Oggi i Sassi di Matera offrono al visitatore un grande paesaggio culturale, motivo per il quale l’UNESCO li ha inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale.
Il visitatore troverà in continuità grotte, ipogei, palazzotti, chiese, vicinati, scalinate, ballatoi, giardini e orti tutti incastonati l’uno nell’altro a formare un luogo unico e magico.
E’ possibile salire e scendere dai numerosissimi vicoli che si alternano tra gli edifici e trovarsi in angoli sempre diversi e sorprendenti. Oggi una visita ai Sassi rappresenta un vero tuffo nel passato di questo popolo antico.

Le Chiese Rupestri nei Sassi di Matera

L’espressione più alta dell'arte rupestre sviluppatasi nel territorio di Matera è nelle tantissime chiese scavate nel tufo, molto spesso affrescate, disseminate sull'altopiano della Murgia o inglobate nel tessuto urbanistico dei Sassi di Matera.
Questi luoghi testimoniano il passaggio evolutivo dell’uomo dalle fasi preistoriche al cristianesimo.

Le Chiese Rupestri si trovano infatti in luoghi di particolare importanza e con ogni probabilità erano già luoghi di culto nelle civiltà rupestri che hanno preceduto quella cristiana.
Quelle di maggiore interesse e visitabili sono:

- Santa Maria de Idris | San Giovanni in Monterrone
La Chiesa di Santa Maria De Idris è situata all’interno dello sperone roccioso del Monterrone che domina il Sasso Caveoso, nelle vicinanze della Chiesa di San Pietro Caveoso e dell’omonima piazza. La posizione è stupenda e offre un panorama unico, sulla città e sulla Gravina.

- Santa Lucia alle Malve
La Chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve si trova nelle vicinanze della precedente S. Maria de Idris nel rione Malve. E’ il primo insediamento monastico femminile dell’ordine benedettino, risalente all’VIII secolo, ed il più importante nella storia di Matera. All’interno sono presenti alcuni tra i dipinti murali più belli e importanti del territorio materano.

- San Pietro Barisano
Si trova nel Sasso Barisano, in origine detta san Pietro de Veteribus, è la più grande chiesa rupestre della città di Matera. Le indagini archeologiche hanno permesso di individuare il primo impianto rupestre, risalente al XII - XIII secolo, al di sotto del pavimento.

DICONO DI NOI

BOOKING GUEST REVIEW AWARDS 2019
Recensioni