Basilicata Coast to Coast: un itinerario turistico da Borgo San Gaetano

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Basilicata coast to coast: itinerario turistico

Basilicata coast to coast: itinerario turistico

La Basilicata da una costa all’altra.
Era il sogno di Rocco Papaleo nel celebre film Basilicata coast to coast, ed è un sogno che da Borgo San Gaetano abbiamo realizzato, proponendo un itinerario che tocca la maggior parte delle tappe percorse dagli estrosi protagonisti del film.
Un itinerario che racconta perfettamente la pace, il relax, la natura e la musicalità di alcune delle più belle zone della Basilicata, percorribile a piedi, in bici, in auto, a seconda del livello di sportività dei gruppi in tour.

Nove giorni di viaggio per un itinerario che va da costa a costa, passando per Borgo San Gaetano verso, alla scoperta di una delle regioni più caratteristiche d’Italia.

Giorno 1. Maratea

Distanza da Borgo San Gaetano: 164 km

Si parte dalla costa tirrenica con Maratea, l’unica città lucana con affaccio sul Mar Tirreno e dalle peculiarità uniche. Rocce e macchia mediterranea ricoprono le sue scogliere, portando con sé anche una ricca storia di sapori e tradizioni. A pochi km da Maratea, sorge, poi, il Borgo di Castrocucco, luogo incantevole al confine con la Calabria, già Sito di Interesse Comunitario (SIC).

Da vedere:
Cristo di Maratea
Grotte delle Meraviglie
Castrocucco: La Secca ed il borgo

Giorno 2. Lago Laudemio e Monte Sirino

Distanza da Borgo San Gaetano: 139 km

Inizia un percorso tutto naturale che in Basilicata si alterna tra monti, laghi e fiumi, ed abbraccia tutte quelle aree storiche e di tradizione culinaria, tipiche. Con il Monte Papa siamo nella parte più alta dell’Appennino Lucano, un Parco Nazionale da non perdere.

Da vedere:
Cima del Monte Papa
Lago Laudemio

Giorno 3. Parco del Pollino

Distanza da Borgo San Gaetano: 143 km

Tra dislivelli, natura incontaminata ed eccellenze culinarie da provare, un trekking sul Monte Pollino di almeno 6 ore è d’obbligo per un itinerario turistico che abbraccia l’intera distesa Lucana. Assolutamente da provare il Volo dell’Aquila, attrazione top per i più giovani, e una visita alle Timpe di Terranova del Pollino, per godere della bellezza del panorama roccioso.

Da vedere:
Cima del monte Pollino
Viggianello
Terranova del Pollino

Da fare:
Un pranzo al ristorante stellato Luna Rossa

Giorno 4. Lago del Pertusillo

Distanza da Borgo San Gaetano: 83 km

Continua l’incredibile percorso naturale con una visita al Lago del Pertusillo.
Il nostro itinerario merita di proseguire con l’arrivo a Viggiano, comune vicino al parco naturale, con una immancabile visita agli scavi archeologici di Grumentum e alla Madonna Nera.

Da vedere:
Fontana Tramutola
Santuario della Madonna Nera

basilicata coast to coast

Giorno 5. Dolomiti Lucane

Distanza da Borgo San Gaetano: 80,4 km

Ecco il bellissimo “percorso delle pietre” che si apre con il suggestivo borgo di Pietrapertosa, confinante con Castelmezzano, tra i dieci borghi più belli d’Italia. Ad unirli, il tanto amato dai più impavidi volo dell’angelo.
Da questi due luoghi incastonati nella roccia, si gode di un panorama suggestivo ed imperdibile, tipico di quest’area della regione.

Da vedere:
Bosco di Montepiano
Castelmezzano
Pietrapertosa

Giorno 6. I Calanchi

Distanza da Borgo San Gaetano: 31 km

Arriviamo in una delle zone di maggior fama nel mondo del cinema: Pasolini, Tornatore, Rosi, sono solo alcuni dei registi che hanno raccontato i Calanchi attraverso le loro opere. In questo splendido paesaggio roccioso, sorgono alcuni dei comuni più interessanti dell’intera regione, ricchi di influenze arabe e saracene.

Da vedere:
Craco
Aliano
Castello di Valsinni
Antico rione della Rabatana di Tursi

Giorno 7. Policoro

Distanza da Borgo San Gaetano: 32 km

Dopo un’intensa settimana tra percorsi naturalistici senza tempo, è ora di una rilassante sosta tra le incantevoli spiagge sabbiose del Mar Jonio.
Ci affacciamo nella natura di Policoro per poi rilassarci nelle acque del lido a pochi km da Scanzano Jonico.

Da vedere:
Oasi WWF Bosco Pantano
Terzo Cavone

Giorno 8. Metaponto e le spiagge del metapontino

Distanza da Borgo San Gaetano: 13 km

Ecco che si prosegue con la costa del metapontino.
Lunghe distese di spiaggia fine si aprono ai nostri occhi permettendoci di godere di un panorama marino unico nel suo genere. Di grande rilevanza, poi, la storia che Metaponto ha da raccontarci, con il suo Museo ed il Parco archeologico.

Da vedere:
Marina di Pisticci
Bernalda con soggiorno a Borgo San Gaetano
Museo di Metaponto
Parco archeologico
Lago Salinella e la Riserva naturale Stornara

Da fare:
Parco acquatico Metaponto

Giorno 9. Matera

Distanza da Borgo San Gaetano: 40 km

Torniamo nell’entroterra per visitare quella città Patrimonio UNESCO che non ha bisogno di presentazioni.
Matera, già Capitale Europea della Cultura, si apre sulla murgia lucana con uno spettacolo unico nel suo genere.
Tra chiese rupestri e Sassi, resta comunque uno dei paesaggi più caratteristici di tutta Italia.

Da vedere:
Parco della Murgia Materana
Sassi di Matera
Matera sotterranea
Cripta del peccato originale, una chiesa rupestre a soli 10 km da Matera

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Cosa vedere in Basilicata

Cosa vedere in Basilicata

La Basilicata è una regione con una storia antica profondamente radicata, una terra autentica bagnata da due mari, che vede nel suo entroterra l’alternarsi di paesaggi diversi: dai sassi di Matera alle dolomiti lucane, dalle spiagge paradisiache del metapontino ai calanchi, fino ad arrivare a quelle zone montane che offrono una meravigliosa varietà di attrazioni naturalistiche.
Paesaggi diversi per vacanze diverse: nel chiederci cosa vedere in Basilicata, ecco un tour delle migliori 10 località turistiche nei dintorni di Borgo San Gaetano.

Bernalda

Un centro storico dagli scorci caratteristici e bellissimi, su un altopiano che offre una vista mozzafiato. Da qui il soggiorno a Borgo San Gaetano è tappa obbligatoria per godersi al meglio i dintorni del metapontino.

Pomarico

Tra i più belli insediamenti storici della Lucania, Pomarico offre una varietà archeologica di grande bellezza.

Pisticci

Tetti rossi e la storia dell’Amaro Lucano tra le vallate dei Calanchi: Pisticci offre panorami da non perdere.

Metaponto

Macchia mediterranea, spiagge dorate e archeologia: Metaponto è un’oasi tutta da vivere, con la natura ed i suoi parchi, e la sua antichissima storia immersa tra scorci naturalistici.

Tricarico

Uno tra i centri storici medievali più rilevanti della Basilicata, immancabile in un tour storico che si rispetti, alla scoperta della cultura arabo-normanna che emerge tra i giardini terrazzati ed i vicoli della Rabata.

Craco

Una città fantasma, ancora meta di quel turismo cinematografico che dà alla Basilicata un’atmosfera ancor più magica!

Matera

Non ha bisogno di presentazioni: la città dei sassi ma non solo. Capitale Europea della Cultura, è un riferimento per tutta la realtà storica, culturale e culinaria lucana.

Ginosa marina

Un mare Bandiera Blu immerso tra parchi e riserve naturali da scoprire e adatto a tutte le età. Pur essendo provincia di Taranto, quindi di fatto pugliese, Ginosa Marina è così vicina al confine lucano che possiamo dire essere un pò parte di entrambe le regioni.

Marina di Pisticci

Fascino esclusivo, relax e aperitivi in riva al mare. La marina di Pisticci è il luogo perfetto per godersi il litorale lucano.

San Costantino Albanese

Un incontro di etnie e culture per dare origine ad uno dei borghi più belli della regione.

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Le chiese rurali

Le chiese rurali,
patrimonio perso e ritrovato

PERCORSI A PIEDI E IN BICI

Un invito a scoprire un'altra Basilicata, oltre Matera ed altrettanto autentica. Una passeggiata da fare a piedi o in bicicletta.
I nostri ospiti potranno ripercorrere la storia della comunità attraverso prospettive inusuali e soprattutto chilometriche distese di verde o di terra riarsa dal sole, fra le colline e le campagne.
Il grande assente è l'uomo: la presenza umana, infatti, è evocata attraverso i segni che lascia nei luoghi: dalle geometrie imprevedibili dei solchi dell'aratro fino alle ben più impattanti chiese rurali.

Le chiese e le cappelle rurali rappresentano una importante testimonianza della profonda religiosità̀ e della devozione popolare contadina dei secoli passati. Questi piccoli e semplici edifici di culto, talvolta impreziositi da elementi decorativi architettonici, furono eretti prevalentemente per consentire la partecipazione al rito religioso ai braccianti agricoli e alle loro famiglie senza farli allontanare troppo dai luoghi di lavoro. Solitamente le chiesette rurali erano però discostate dai fabbricati principali, o comunque sui lati esterni, in maniera da evitare l’accesso nella corte poderale a chi non vi risiedeva.
Dai percorsi suggestivi nella natura incontaminata alla scoperta di piccoli tesori nascosti che raccontano la vita di un tempo.

COME ARRIVARE

Da Borgo San Gaetano imboccare Corso Umberto I in direzione strada provinciale Demanio Campagnolo. Dopo circa 6 km svoltare a destra e proseguire lungo tutto il tragitto che riporta prima a Bernalda Scalo e poi a Bernalda paese.

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Tricarico

Tricarico, il borgo di levante

PERCORSI IN AUTO E MOTO

A qualche chilometro dal nostro Borgo-Albergo è possibile immergersi in antichi sapori orientaleggianti, reminiscenze normanne e forme medievali che si intrecciano dando vita a Tricarico. Una comunità che può vantare luoghi di culto, palazzi signorili, archeologia: numerose testimoniante storico-artistiche che rendono Tricarico una meta da vivere senza fretta, assaporando ogni angolo e dettaglio. Paesaggi incontaminati da godersi in moto o in auto.

LA STORIA

La storia di Tricarico, profondamente segnata dalla dominazione araba, sembra avere inizio intorno all’849, anno in cui risale la prima testimonianza documentata sulla città.
Tra il IX e il X secolo gli arabi si insediano stabilmente nel territorio, imprimendo le loro tracce nel tessuto urbano, come si può notare visitando i rioni Ràbata e Saracena. Seguiranno i bizantini anch’essi molto influenti nella cultura e nelle tradizioni tricaricesi, al punto che le celebrazioni religiose si sono svolte secondo il rito greco fino alla prima metà del ‘200.
Nel 1048 è la volta dei normanni, mentre nel 1080 è Roberto il Guiscardo ad entrare in possesso del feudo. Tricarico apparterrà poi alla famiglia Sanseverino fino al 1605, per divenire, in seguito, feudo di Francesco Pignatelli, duca di Bisaccia e, successivamente, del genovese Alessandro Ferrero. La città apparterrà quindi alla famiglia Revertèra fino alla soppressione della feudalità.

COSA VEDERE

Notevole è la Torre Normanna che faceva parte di un complesso più grande che era il Castello, fino a quando non venne trasformato in convento. Datata IX-X secolo fu riedificata in epoca normanno-sveva. La Torre presenta una bellissima forma cilindrica, disposta su quattro piani e coronata da caditoie.

Il Palazzo Ducale il cui ingresso principale del palazzo è situato su corso Vittorio Veneto ed è facilmente riconoscibile dal doppio portale in pietra con raffigurati gli stemmi Revertera e Pignatelli.
Il palazzo è un ottimo esempio della tipologia delle residenze del centro urbano: conserva un impianto cinquecentesco e sale con soffitti lignei e dipinti del '700. Dall'atrio dell'edificio si può avere una panoramica e splendida vista su tutta la valle.

Il Convento di S. Chiara che sorse con la trasformazione del Castello, nel 1333, in luogo di clausura per fanciulle di alto lignaggio. Si entra all'interno della chiesa attraversando la cappella del Crocifisso, interamente affrescata da Pietro Antonio Ferro. La chiesa presenta un'unica grande aula, restaurata nel 1852: nel soffitto a cassettoni è incastonata una tela del XVI secolo raffigurante l'Assunta. Sugli altari trovano posto una tela con Porziuncola e una con l'Immacolata sempre del Ferro.

La bella Piazza Garibaldi costituisce il cuore della cittadina e si raggiunge percorrendo via Monte che scende fino alla piazza dal convento di S. Chiara. Sulla piazza si innalza il grandioso campanile a vela a due campane della chiesa di S. Francesco, di fondazione duecentesca e costituita da un' unica navata, rifinita da un portale ad arco ogivale in stile romanico pugliesi.

La Chiesa Madre, di impianto romanico, venne restaurata numerose volte sia in facciata sia nell'interno, dove troviamo una Deposizione di Pietro Antonio Ferro, un trittico dipinto su tavola della Madonna col Bambino tra i Ss. Francesco e Antonio, un Trasporto al Sepolcro sempre del Ferro, pannelli di polittico raffiguranti Ss. Francesco e Antonio e l'Annunciazione di Antonio Stabile, un dipinto murale di una Crocifissione e numerose tele attribuite al Ferro.

Il Convento di S. Maria del Carmine venne costruito nel 1605 all'esterno del centro storico. Il chiostro presente è reso suggestivo dai dipinti di Carlo e G.B. Ferro con scene bibliche, nelle lunette con storie dell'ordine carmelitano e nei tondi con i santi carmelitani. La chiesa è composta da un'unica navata e dipinta da Pietro Antonio Ferro con scene della vita della Madonna, scene dal Nuovo Testamento, scene della vita di Cristo, l'Eterno Padre, i Ss. Francesco d'Assisi e Francesco da Paola, i profeti Elia ed Eliseo, una Madonna Assunta, una Madonna del Carmine, posta sull'altare maggiore, e una Crocifissione e santi del 1616.

Da non perdere il Convento di S. Antonio di Padova che originariamente era un bellissimo convento costruito dai Sanseverino nel 1491.La chiesa è costituita da una pianta a due grandi navate dove troviamo dipinti murali raffiguranti una Madonna di Loreto, S. Rocco e S. Sebastiano. Anche il chiostro del convento ospita numerosi dipinti, di notevole bellezza, posti sulle pareti e sulle voltine, realizzati da Ilario da Montalbano e da Giuseppe Sciarra, raffiguranti episodi della vita di S. Antonio di Padova e le storie di S. Francesco e di santi francescani e scene bibliche.

I rioni Saracena e Rabatana: il primo rione digrada verso la sottostante valle sino alla torre Saracena; a sud-est si distende, invece, il secondo rione, il rione Rabatana. Sull'omonima via sono disposte piccole residenze, sotto cui sono situati ambienti si servizio scavati nella roccia. L'uscita dal rione è segnata dalla medievale porta Rabatana. L'Arco di Re Ladislao risalente al XVI secolo, è costruito interamente in pietra e offre il passaggio alla parte più antica della cittadina e al rione Saracena. La struttura è decorata da putti, grifi, mostri alati e dalla trecentesca scultura della Madonna con Bambino.

Bosco Fonti ovvero un meraviglioso e profumatissimo bosco di querce, castagni e cerri, nelle vicinanze di Tricarico. Nel bosco è situato il santuario della Madonna di Fonti, meta ambita di numerosissimi pellegrini curiosi di partecipare alla festa sacra, che si tiene durante la prima settimana di maggio e nella quale si effettuano giri rituali intorno al luogo di culto.

DOVE MANGIARE

Il ristoro della Civita, in Contrada Tre Cancelli.

PERSONALITÀ LEGATE A TRICARICO

Rocco Scotellaro, uno dei maggiori poeti e intellettuali lucani impegnato nel vivo delle problematiche del secondo dopoguerra. Animato da una forte carica morale e ideale, profusa nella sua produzione letteraria e nell’impegno politico, ha assunto il valore emblematico delle lotte per il riscatto del popolo meridionale. Istituito dal Comune di Tricarico e dalla Regione Basilicata nel 2003 in occasione del Cinquantenario della morte di Rocco Scotellaro, è un centro di documentazione che raccoglie e custodice ogni forma di documentazione connessa a Rocco Scotellaro e al contesto storico locale. Al suo interno è presente una biblioteca specialistica con opere connesse allo scrittore e un'esposizione fotografica sulla vita e i paesaggi della Lucania.

COME ARRIVARE

Da Borgo San Gaetano prendere la strada statale 407 Basentana in direzione Potenza e proseguire per circa 55 km fino all’uscita Tricarico.

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Metaponto

Metaponto, un gioiello tra due fiumi

Metaponto è una frazione del comune di Bernalda, in provincia di Matera.
Il suo nome deriva dal latino Metapontum, ovvero città “tra due fiumi”, il Bradano e il Basento, nel cuore della Magna Grecia.

Tra mare, natura e archeologia sorge quella che viene considerata come una delle mete più ambite della Basilicata, sia per le spiagge d’acqua cristallina dello Ionio, che per i percorsi archeologici e naturalistici che offre.

L’alternanza di campagne coltivate e colline di calanchi cede il passo a vaste aree di macchia mediterranea e suggestive pinete che sconfinano fino alle spiagge dorate.

Metapontum: tra storia e archeologia

Metaponto vanta anche una lunga e antica storia che vale la pena scoprire.
Poco distante dal centro abitato, infatti, si trova l’area archeologica che, insieme al Museo Archeologico Nazionale, costituisce uno dei siti più amati dai turisti.

L'area archeologica di Metaponto è un museo a cielo aperto.
È imperdibile per tutti gli appassionati di storia ed archeologia perchè rappresenta il luogo migliore dove comprendere l’evoluzione storica dell’area in età del bronzo fino all’avvento della dominazione romana.

Fondata nella metà del VII secolo a.C. da greci provenienti dall’Acaia, Metaponto divenne una delle più importanti colonie della Magna Grecia.

Nel Parco e nel Museo Archeologico di Metaponto sono impresse tracce di un glorioso passato: è il caso del matematico Pitagora, che proprio a Metaponto fondò la sua scuola e forse vi morì.

La ricchezza della colonia greca, il cui simbolo sono le imponenti Tavole Palatine (dodici colonne in stile dorico, resti del Tempio di Hera) si basa sull’estensione e la fertilità del territorio delimitato dai fiumi Bradano e Basento.

L’antiquarium, il teatro, il castro romano, l’agorà cittadina e la necropoli, insieme ai templi di Apollo Licio, Demetra e Afrodite, arricchiscono il percorso denso di fascino e storia.

Attraverso una selezione di reperti di recente acquisizione, il museo propone un quadro completo del territorio metapontino, dalla preistoria al tardo antico.

Metaponto si apre ai visitatori attraverso visite guidate sul tema per tutte le età, con guide turistiche professioniste e giovani volontari “Apprendisti Ciceroni” della sezione Turistica dell'IIS Bernalda.

Natura e Parchi

Le passeggiate nelle aree naturalistiche di Metaponto trasmettono emozioni attraverso i racconti di Pitagora.

Amava insegnare ai suoi discepoli passeggiando tra i boschi di quell'area che è rimasta muta per secoli e che oggi ha tante storie da raccontare.

L’immensa Piana del Metapontino si caratterizza per i suoi tappeti di frutteti e ortaggi che la rendono un’area ricca della Basilicata.

I profumi e i colori dei frutti che la colorano per tutto l’anno, dominano i paesaggi e contraddistinguono questo paradiso naturale, proprio delle aree più specializzate e fertili del Mezzogiorno.

Di straordinario interesse è la Riserva Naturale di Metaponto, un’area protetta istituita nel 1972 che occupa 240 ettari lungo la costa ionica lucana, il Bosco di Metaponto.

Le escursioni, il mare cristallino e le attività all’aperto

E se si parla di natura, impossibile non citare le tante attività all’aperto: il golf nella vegetazione mediterranea, gli sport acquatici come la vela, la canoa, il windsurf o il kitesurf, fino alle immersioni negli splendidi fondali del Mar Ionio, o la pesca sportiva.

Metaponto è il luogo ideale per gli amanti di orienteering e passeggiate a piedi o a cavallo, anche sulle splendide spiagge dorate che caratterizzano questo punto della costa ionica.

Gli appassionati delle attività all’aperto possono lasciarsi andare anche a percorsi in bici o escursioni in barca.

Inoltre sono possibili visite guidate tra le immense distese della macchia mediterranea, con percorsi adatti alle famiglie e in qualunque momento dell’anno.

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Craco

Craco, la città fantasma

LUOGHI DA NON PERDERE

Negli anni Sessanta, il centro storico di Craco, in provincia di Matera, ha conosciuto una migrazione che lo ha reso una vera e propria città fantasma. Abbandonato dopo una frana disastrosa, seguita da altri smottamenti, Craco dà la stessa emozione che devono aver provato i registi che l'hanno scelta come set cinematografico.

Una meraviglia per migliaia di turisti che vi trovano un paese che non vuol morire, così come per i registi che l'hanno scelta come set. Francesco Rosi ha girato a Craco alcune scene del suo “Cristo si è fermato a Eboli”, ma il paese ha affascinato anche Mel Gibson, che l'ha scelto come location della scena finale di “The Passion”. E si può ritrovare Craco anche nel film “Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo.

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Matera

Matera
Capitale Europea della Cultura 2019

La città dei sassi

Esiste un luogo in cui è possibile passeggiare attraverso un complesso ed affascinante ecosistema urbano di abitazioni scavate nella pietra.

La suggestiva Matera, meglio conosciuta come "Città dei Sassi" è famosa in tutto il mondo per le strutture arcaiche che costituiscono uno dei nuclei abitativi più antichi esistenti.
Tra i due anfiteatri naturali, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, nasce il primo sito dell’Italia Meridionale ad essere inserito nella lista del Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

La città di Matera

Matera è una città dalla storia affascinante e complessa: città di confine, di contrasti, di competizione e fusione tra paesaggi, civiltà, culture diverse. Dalla civiltà rupestre a quelle di matrice bizantina ed orientale, dall’avvento dei Normanni, dal romanico, al rinascimento, al barocco, fino agli ultimi otto secoli di costruzione e rifinitura che hanno determinato architetture urbane di particolare qualità ed originalità.

È al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale. Film e produzioni cinematografiche l’hanno vista protagonista portandone le bellezze in giro per il mondo.
Numerosi eventi e mostre periodiche, oltre ai percorsi che rievocano la vita dell'epoca all'interno dei Sassi, rappresentano attrazioni costanti in uno scenario suggestivo che ha conferito alla città il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019.

Riqualificazione e recupero sostenibile sono al centro delle attenzioni per chi lavora a mantenere intatta Matera, così come la riconquista di un’identità lucana quasi perduta negli anni.

Il Centro Storico

Matera, tuttavia, non è solo Sassi. La città racchiude infatti differenti zone relative a diverse epoche: quella più antica è nel quartiere Civita che, per le sue caratteristiche morfologiche, può considerarsi una fortezza naturale.

Il Duomo romanico, edificato tra il 1268 e il 1270 sull’acropoli, presenta un interno ricco di opere d'arte.
La parte medievale-rinascimentale si trova invece lungo “il Piano”, ai bordi dei Sassi.
Moltissime sono le chiese materane datate fra il XIII e il XIX secolo, con un nutrito gruppo in stile barocco di cui S. Giovanni, S. Domenico e il Duomo sono le più antiche.

Il centro storico di Matera è situato su un pianoro che delimita in alto i Sassi di Matera.
Gli ipogei di cui è costituito, si articolano in continuità formando una vera e propria città sommersa connessa con i Sassi.

Qui si trovano delle strutture rupestri eccezionali come la grande cisterna denominata Palombaro Lungo con pareti alte 15 metri e fino a poco tempo fa navigabile.

Il centro storico di Matera si sviluppa con vie che collegano diverse piazze lungo un asse chiamato asse settecentesco della città. Nel centro di Matera si susseguono una serie di importanti palazzi e chiese che hanno avuto un particolare rilievo nel corso della storia cittadina.

A piazza San Francesco d’Assisi si erge l’imponente omonima chiesa seicentesca, ed alla sua sinistra si trova Piazza del Sedile, sede del Conservatorio, per poi trovare la Cattedrale in stile romanico pugliese, che con il suo maestoso campanile domina tutta la città.

Intorno alla Cattedrale ci sono i palazzi delle famiglie con titoli nobiliari che li abitarono e che venivano eretti in modo da costituire presidi di difesa della chiesa madre.

Tra il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata e i bellissimi palazzi ducali, non mancano i belvedere con panorami sui sassi e le loro chiese rupestri.

I Sassi di Matera

I geologi la chiamano “calcarenite”, la gente comune la chiama tufo: è la roccia che circonda Matera e che i maestri artigiani di questa terra hanno imparato a lavorare in tempi antichissimi.

L’architettura irripetibile dei Sassi di Matera racconta la capacità dell’uomo di adattarsi perfettamente all’ambiente e al contesto naturale, utilizzando con maestria semplici caratteristiche:
- la temperatura costante degli ambienti scavati,
- la calcarenite del banco roccioso per la costruzione delle abitazioni fuori terra,
- l’utilizzo dei pendii per il controllo delle acque e dei fenomeni meteorici.

La struttura architettonica è costituita da due sistemi:

1. quello immediatamente visibile realizzato con le stratificazioni successive di abitazioni, corti, ballatoi, palazzi, chiese, strade orti e giardini

2. quello interno e invisibile a prima vista costituito da cisterne, neviere, grotte , cunicoli e sistemi di controllo delle acque, sistemi essenziali per la vita e la ricchezza della comunità.

I primi insediamenti umani nel territorio di Matera risalgono al paleolitico e si svilupparono utilizzando le grotte naturali che in gran numero definiscono il paesaggio rupestre di Matera. I complessi rupestri hanno costituito la prima forma del nucleo urbano con ambienti ancora oggi presenti inglobati dentro edifici e fabbricati costruiti fuori terra dal medioevo in poi.

I Sassi di Matera sorgono su uno dei versanti di un canyon scavato nel tempo dal torrente Gravina. Sull’altro versante si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano anche conosciuto come Parco della Murgia Materana, il cui paesaggio rappresenta il contesto originario dei luoghi, sviluppatosi nel tempo con gli insediamenti urbani soltanto sul versante dei Sassi.

Oggi i Sassi di Matera offrono al visitatore un grande paesaggio culturale, motivo per il quale l’UNESCO li ha inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale.
Il visitatore troverà in continuità grotte, ipogei, palazzotti, chiese, vicinati, scalinate, ballatoi, giardini e orti tutti incastonati l’uno nell’altro a formare un luogo unico e magico.
E’ possibile salire e scendere dai numerosissimi vicoli che si alternano tra gli edifici e trovarsi in angoli sempre diversi e sorprendenti. Oggi una visita ai Sassi rappresenta un vero tuffo nel passato di questo popolo antico.

Le Chiese Rupestri nei Sassi di Matera

L’espressione più alta dell'arte rupestre sviluppatasi nel territorio di Matera è nelle tantissime chiese scavate nel tufo, molto spesso affrescate, disseminate sull'altopiano della Murgia o inglobate nel tessuto urbanistico dei Sassi di Matera.
Questi luoghi testimoniano il passaggio evolutivo dell’uomo dalle fasi preistoriche al cristianesimo.

Le Chiese Rupestri si trovano infatti in luoghi di particolare importanza e con ogni probabilità erano già luoghi di culto nelle civiltà rupestri che hanno preceduto quella cristiana.
Quelle di maggiore interesse e visitabili sono:

- Santa Maria de Idris | San Giovanni in Monterrone
La Chiesa di Santa Maria De Idris è situata all’interno dello sperone roccioso del Monterrone che domina il Sasso Caveoso, nelle vicinanze della Chiesa di San Pietro Caveoso e dell’omonima piazza. La posizione è stupenda e offre un panorama unico, sulla città e sulla Gravina.

- Santa Lucia alle Malve
La Chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve si trova nelle vicinanze della precedente S. Maria de Idris nel rione Malve. E’ il primo insediamento monastico femminile dell’ordine benedettino, risalente all’VIII secolo, ed il più importante nella storia di Matera. All’interno sono presenti alcuni tra i dipinti murali più belli e importanti del territorio materano.

- San Pietro Barisano
Si trova nel Sasso Barisano, in origine detta san Pietro de Veteribus, è la più grande chiesa rupestre della città di Matera. Le indagini archeologiche hanno permesso di individuare il primo impianto rupestre, risalente al XII - XIII secolo, al di sotto del pavimento.

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Laterza

Laterza, viaggio tra i sapori laertini

LUOGHI DA NON PERDERE

Tra le gravine vicine al Golfo di Taranto, quella di Laterza è la più suggestiva. Il “canyon d'Europa” si estende per ben 12 km e in alcuni punti è largo anche 500 m. È qui che si svela l’origine antichissima della città con le sue chiese rupestri e le testimonianze lasciate dall’uomo fin dalla preistoria.


Dagli affreschi di matrice bizantina delle cripte a quelli cinquecenteschi della Chiesa Matrice, dal Palazzo Marchesale alle decorazioni e gli altorilievi della Cantina Spagnola, a Laterza la storia si è adagiata strato su strato, lasciandosi dietro preziosi racconti, tra cui quelli della tradizione gastronomica.

Passeggiando per il paese, sentirete l’odore del pane e della focaccia appena sfornati dai panificatori laertini secondo una ricetta molto antica; il pane tipico di Laterza è ottenuto dall'impiego di farina di semola di grano duro rimacinata, acqua, sale e lievito madre. Dopo la cottura in forni con cupole in materiale refrattario, a riscaldamento diretto, si ottiene un prodotto ineguagliabile, con una crosta spessa circa 3 mm di color marrone ed una mollica di colore bianco avorio. 


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Alberobello

Alberobello, la città dei Trulli

LUOGHI DA NON PERDERE

Alberobello è una cittadina conosciuta in tutto il mondo per i trulli, tipiche costruzioni a forma di cono realizzate in pietra locale inserite nella lista del Patrimonio UNESCO dal 1996.

Percorrendo i vicoli della zona più antica del paese, il Rione Aia Piccola, è possibile scoprire un mondo d’altri tempi, dove la vita scorre ancora lenta all'interno dei trulli con un soppalco come camera da letto.

Il Rione Monti, invece, è il più grande agglomerato di abitazioni tipiche (se ne contano circa mille) da visitare, ricco di souvenirs e terrazze panoramiche. Più distante, ma comunque raggiungibile a piedi, è il maestoso Trullo Sovrano: si trova alle spalle della semi-basilica dei Santi Medici Cosma e Damiano e rappresenta il più avanzato e prestigioso esempio di trullo disposto su due piani.

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Altamura

Altamura,
custode di millenari tesori dell'Umanità

LUOGHI DA NON PERDERE

La città custodisce un importante tesoro: lo scheletro dell'Uomo di Altamura ritrovato nel 1993 nella grotta di Lamalunga. Una scoperta che ha permesso una conoscenza più approfondita dei Neanderthal europei, fino ad allora piuttosto frammentaria.

La città di Altamura, però, offre anche attrazioni turistiche da non perdere, prima fra tutte la produzione del pane DOP, famoso per la sua forma “alta”.

Tra i monumenti da visitare, invece, troviamo la Cattedrale, l’edificio più importante, costruito per volere di Federico II di Svevia. Allontanandosi circa 6 chilometri dalla città, si può notare uno squarcio nell’orizzonte. È il celebre Pulo di Altamura, il fenomeno carsico più imponente dell’Alta Murgia che raggiunge i 92 metri di profondità. Solcato da due lame e da pareti verticali ricche di grotte abitate dall’uomo almeno da 5.000 anni, il Pulo si presenta come un anfiteatro naturale da guardare in silenzio.

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